Dall’hot desking all’outdoor office, quali sono i trend dell’office design nel 2021?

15.09.2021

La pandemia ha cambiato il modo in cui sia i dipendenti che le aziende si stanno approcciando ai layout degli uffici. «Ciò che tutte le aziende avranno sicuramente in comune dopo il Covid», ipotizza lo studio di progettazione americano HOK, «è una rinnovata attenzione alla creazione di spazi sicuri, sani e che abbraccino principi e pratiche di benessere». E questo è diventato uno dei principali driver nella progettazione e ridistribuzione degli spazi interni degli uffici. Molti lavoratori, in un certo senso, “non vogliono rischiare” di ritornare in un ambiente “poco sicuro”. Questo atteggiamento sta portando molte società a ripensare la composizione dei propri uffici, per garantire il più possibile il rispetto delle misure igienico-sanitarie e il benessere psico-fisico dei dipendenti.

Ecco in che modo in cui le aziende stanno adattando i loro uffici:

  • l’utilizzo di desk pods: separatori da tavolo che consentono a tre/quattro lavoratori di laborare insieme pur mantenendo una certa distanza tra loro;
  • il desk distancing: l’alternanza tra scrivanie e “spazi vuoti”, una disposizione pensata per facilitare il mantenimento delle distanze tra i dipendenti;
  • l’allestimento di outdoor office: soluzione che, sebbene non sia praticabile per tutte le aziende in tutti i climi, gode del supporto della ricerca medica (che dimostra come le attività in spazi aperti e con molta ventilazione comportino un rischio inferiore di contrarre il Covid);

Tuttavia, ci chiediamo quanto queste soluzioni siano permanenti o se possano costituire invece una sorta di “new standard” della progettazione. Se lo è chiesto anche la blogger della Proxyclick Meara Hamidiani che, per scoprire quali saranno i trend dell’office design nel 2021, si è rivolta a Kay Sargent – Senior Principal Director of Workplace della statunitense HKO – principale esperta di strategie per il workplace, e al suo team.

L’office design ispirato alla tecnologia touch-l

«L’intelligenza artificiale e la tecnologia ambientale offrono soluzioni per rendere gli spazi di lavoro più sani e le persone più produttive», afferma Kay Sargent. L’office design, infatti, dovrà adattarsi alle infrastrutture di un’azienda impiegando, per esempio, tecnologia beacon e sistemi wireless per presentazioni o videoconferenze in ambienti di lavoro condivisi. Secondo Sargent, una grande tendenza nel design degli uffici sarà l’implementazione di tecnologia touch-less/contactless che permetterà di limitare il contatto con la superficie e quindi la diffusione del virus sul posto di lavoro. Esempi di tale tecnologia sono le soluzioni di check-in contactless che consentono l’accesso agli edifici (tramite porte, tornelli o ascensori) scansionando semplicemente un codice QR, e l’impiego, all’interno degli uffici, di strumenti ad attivazione vocale, di comunicazione Voip, A.I. o simili.

L’hot desking

Oggi a lavoro abbiamo smartphone, tablet, laptop e una gran quantità di software sempre a portata di mano. In conseguenza di ciò, anche il concetto tradizionale di “postazione di lavoro” è radicalmente mutato rispetto al passato. Questo è uno dei motivi che vede riproporre, da parte dei designer, l’hot desking: una pratica, già seguita negli anni Novanta, per la quale i lavoratori prendono posto a una scrivania disponibile, qualsiasi essa sia, invece di avere uno spazio assegnato o una scrivania permanente. Perché si chiama hot desking? Si dice che il termine derivi dal termine “hot racking”, un concetto che si riferisce alla pratica dei marinai con turni diversi di condividere la stessa cuccetta. Gli esperti di HOK fanno notare come gli uffici tradizionali con postazioni assegnate, di solito dispongono di scrivanie «che si sono rivelate più sporche di molti servizi igienici». E questo perché agli addetti alle pulizie viene spesso richiesto di non toccare gli oggetti sulle scrivanie delle persone. Di contro, negli uffici hot desking, le scrivanie possono essere pulite a fondo e risultare quindi molto più igieniche.

Il design “biofilico”

Uno dei trend dell’office design del 2021 non poteva che essere green. Molti workplace designer, infatti, stanno inserendo sempre più spesso elementi tratti dalla natura all’interno degli uffici, per creare quella connessione visiva tra l’uomo e la natura che è l’essenza del design biofilico. Ma poiché i dipendenti trascorrono la maggior parte del loro tempo di lavoro al chiuso, questa connessione viene spesso perduta. Gli impianti per ufficio come i living walls, per esempio, possono essere una soluzione che aiuta al contempo a migliorare la qualità dell’aria, offrire un maggior senso di benessere ai dipendenti e ristabilire una benefica connessione uomo-natura. Oltre che a rispettare l’ambiente, grazie all’uso di materiali eco- compatibili.

In sintesi, a parte le soluzioni “contingenti” (durature o meno) adottate da alcune aziende, il percorso dell’office design si muoverà su concetti piuttosto netti: il distanziamento dei dipendenti in presenza tramite ridisposizione dell’ambiente di lavoro, senza sacrificare al contempo la loro interazione (vista sempre come proficua e stimolante): come afferma il team di HOK, «dare alle persone più spazio ed eliminare i punti di contatto»; l’uso progressivo di tecnologie “hands-free” che evitino il più possibile il contatto diretto con le superfici condivise; l’integrazione nella progettazione di elementi naturali, green, eco-compatibili. Questi trend avranno tutti in comune i fattori salute e benessere del dipendente, oggi più che mai requisiti irrinunciabili per una soddisfacente vita d’ufficio.

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